Movimenti della folla e steward

MOVIMENTI DELLA FOLLA E STEWARD
di Antonio Zuliani

Nel gennaio del 2019 è apparso su Scien-ce un interessante studio di Nicolas Bain e Denis Bartolo che descrive i movimenti della folla paragonandoli al movimento di un flui-do. I ricercatori hanno analizzato i comporta-menti dei partecipanti a varie edizioni della maratona di Chicago cercando di cogliere se vi erano delle particolarità nel movimento dei partecipanti verso una linea di partenza e nel momento dello scatto all'avvio della competi-zione. In questo modo sono riusciti a identifi-care nella folla la formazione di onde di den-sità e velocità diverse che si propagano in modo costante verso la massa retrostante.

Una volta definito il modello del movimento lo hanno applicato anche alle maratone di Parigi e di Atlanta, riuscendo così a prevede-re i rallentamenti, le accelerazioni e le varia-zioni della densità delle persone nei diversi punti del percorso. Questo studio mostra che la folla si muove come fosse un tutt'uno, una sorta di massa elastica che prescinde dal comportamento dei singoli. In buona sostanza, sulla base di questi risultati, una volta definiti gli spazi, le grandezze a disposizione e l'eventuale pre-senza di ostacoli si può predire come una folla si muoverà. Questi studi sono di grande importanza per prevedere i movimenti della folla, come sono estremamente utili quelli che analizza-no gli eventi critici accaduti. In questo Helbing, Johansson e Al-Abideen (2007) hanno studiato quanto avvenuto nel gennaio 2006 alla Mecca, presso il ponte di Jamatar, dove morirono circa 300 pellegrini. I tre ricercatori individuarono tre fasi del mo-vimento della folla. Nella prima le persone si avvicinano al ponte riducendo la velocità del flusso via via che la folla si addensa. Nella seconda fase la folla attraversa un momento definibile come”stop and go”: il movimento verso il ponte continua a rallentare e la densi-tà a crescere. Fino alla terza fase in cui le persone iniziano a muoversi in tutte le dire-zioni creando una turbolenza che le induce le singole persone a spingersi l'un l'altra sen-za una meta.

 

Il ruolo dello steward

Lo studio di Bain e Bartolo è grande im-portanza perché precisa ulteriormente come si muovono le folle quando sanno dove an-dare, come nel caso di una maratona. Ma nelle situazioni di grande emergenza, vedi l’episodio della Mecca, il tema è proprio que-sto: come suggerire i percorsi più efficaci. Qui ritorna uno dei temi cari al nostro lavo-ro: la formazione degli steward a essere degli efficaci follow me. Per rimanere nell'ambito sportivo, significa saper fungere da "lepri" e indurre le persone presenti a seguirli attra-verso percorsi che possono essere studiati con maggior attenzione. Un ruolo d'altra parte atteso dai presenti che, proprio nelle circostanze nelle quali le emo-zioni prevengono, sentono il bisogno di affi-darsi a una guida sicura (Zuliani, 2018). Si conferma ancora una volta un punto fondamentale sul quale noi insistiamo da molto tempo, ovvero la necessità di formare in modo adeguato gli steward presenti nelle manifestazioni perché sono i soggetti in gra-do muovendosi in modo adeguato e di fun-zionare da veri e propri follow me determi-nando le direzioni verso le quali la folla si muoverà.

 

 

Bibliografia

Bain N. & Bartolo D. (2019). Dynamic re-sponse and hydrodynamic of polarized crowds, Science, 363, Issure 6422, 46-49. Helbing D., Johansson A. & Al-Abideen H.Z. (2007). Dynamics of crowd disasters: An empirical study, Physical review, 76 (4), 18 April 2007.

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