Nuovo decreto steward, Andes: “Riconosciuto il nostro impegno ma restano zone d’ombra: pronti a presentare ulteriori proposte”

“Il nuovo decreto ministeriale ha accolto diverse delle istanze che l’Andes ha presentato negli ultimi anni. Siamo soddisfatti che il documento riconosca la professionalità e la competenza dell'associazione ma permangono zone d’ombra per le quali siamo pronti a lavorare presentando ulteriori proposte”. Così Ferruccio Taroni, presidente dell’A.N.DE.S, l’associazione nazionale delegati alla sicurezza, fa il punto della situazione dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il 23 agosto scorso, del decreto del ministero dell’Interno (datato 13 agosto) in materia di “Organizzazione e servizio degli steward negli impianti sportivi”.

Un documento che sorpassa l’ultimo decreto in vigore, quello dell’8 agosto 2007 e che introduce diversi aggiornamenti per gli oltre trentamila steward e delegati alla sicurezza che Andes conta su tutto il territorio nazionale. Le novità più importanti riguardano: la nuova definizione che sostituisce quella di “delegati alla sicurezza” (ora “delegati per la gestione dell’evento”); una più puntuale definizione dei limiti di età per i vari ruoli della filiera di stewarding; maggiori controlli sui requisiti per gli aspiranti steward extraeuropei; norme più incisive per la formazione, con l’impossibilità di prestare servizio a chi non ha concluso il corso professionale; la possibilità di inserire sponsor sulle pettorine degli steward. “Si tratta di un documento – spiega il presidente Taroni – che arriva al termine di un lungo dialogo che ci ha visti protagonisti in relazione costruttiva con gli altri organi interessati, per rafforzare lo steward nel suo ruolo di accoglienza dei fruitori dell’evento sportivo. Diverse delle nostre istanze sono state recepite e quindi possiamo dirci sostanzialmente soddisfatti, anche se permangono delle criticità su cui siamo pronti a fornire il nostro contributo di esperienza e professionalità. Tra le novità positive il potenziamento della figura del delegato alla sicurezza sia nelle gare professionistiche che in quelle dilettantistiche (in questo caso negli stadi con capienza di almeno 7.500 posti, ndr), l’introduzione dei limiti di età e il riconoscimento delle necessità di un percorso formativo professionale per gli aspiranti steward”.

“Per quanto riguarda le criticità – spiega Francesco Davalli, delegato alla sicurezza di Acf Fiorentina e Safety and security coordinator per la Figc in occasione dei recenti Europei Under 21 – da citare le norme più stringenti che riguardano gli steward provenienti da fuori Unione Europea (il documento prevede “l’estensione della verifica dei requisiti anche alla condotta assunta nei Paesi di provenienza”, ndr), ossia un procedimento che, pur ovviamente ben accetto nell’ottica di una maggiore sicurezza complessiva della filiera, rischia di ingolfare la burocrazia a danno dell’operatività del sistema. In più il decreto arriva a poche ore dal fischio d’inizio dei vari campionati, quindi con una tempistica complicata: per questo sarà necessario pensare a garantire periodi transitori che permettano comunque a tutte le realtà di potersi adeguare per adempiere in pieno alle nuove direttive”.

“Il decreto – spiega l’avvocato Fabrizio Ciuffreda, delegato alla sicurezza della Ac Reggiana e docente di area giuridica accreditato Onms per i corsi di formazione steward – conferma quanto sostenuto da sempre da Andes, ossia l’importanza della formazione per tutta la filiera dello stewarding. Viene infatti ribadita l’obbligatorietà del libretto formativo dello steward fino a indicarne la modalità di esposizione durante l’attività lavorativa (“lo steward deve tenere il libretto personale inserito nella tasca trasparente della pettorina in modo che sia facilmente visibile“, ndr). Inoltre il decreto ha il merito di imporre alle questure un termine massimo di 60 giorni per la verifica dei requisiti dei candidati steward, riducendo così i tempi della possibilità di impiego per chi ha superato il corso di formazione”.

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