La SIEMS (Società Italiana Emergenza Sanitaria), la SIIET (Società Italiana Infermieri Emergenza Territoriale), SISMAX (Sistema Integrato Sanità in Maxiemergenza) e ANDES (Associazione Nazionale Delegati Sicurezza) hanno stilato un documento in cui vengono esplicitati i requisiti minimi richiesti per la corretta gestione sanitaria di atleti e spettatori nell’ambito degli incontri calcistici di serie A e B. Il tutto commisurando il numero di risorse previste al livello di rischio di ogni singolo incontro calcistico.

“Ora che il calcio ha intrapreso la strada del ritorno a pieno regime dei tifosi, ecco che tornano a galla i problemi legati allo stewarding e quindi alla sicurezza: se qualcuno pensava che nel post-pandemia qualcosa sarebbe cambiato, ecco che si sbagliava, considerando anche gli episodi di violenza che si stanno registrando in questi giorni negli stadi italiani”. Così Ferruccio Taroni, presidente dell’A.N.DE.S, l’associazione nazionale delegati alla sicurezza che raccoglie circa trentamila steward e Delegati Gestione Eventi in tutta Italia. 

“Il Green pass per i tifosi e per il gruppo squadra, attività di pat down solo per situazioni di criticità e non per tutto il pubblico”. I nuovi modelli imposti dalla pandemia, i buoni esiti della campagna vaccinale e il Green pass aprono a nuovi scenari per il mondo del calcio e dei tifosi. In attesa delle nuove linee guida che speriamo siano emesse nelle prossime settimane dalle autorità del settore, l’A.N.DE.S, l’Associazione Nazionale Delegati alla Sicurezza, che in tutta Italia raccoglie circa trentamila tra steward e Dge (Delegato alla Gestione Evento), fa il punto su quelle che ritiene siano le priorità, tramite una lettera inviata al presidente della Figc Gabriele Gravina, al presidente della Lega di Seria A Paolo Del Piano, al presidente della Lega di B Mauro Balata e al presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli.

“C’è il rischio concreto che alla ripresa dei campionati di calcio ci sia il problema della carenza di steward. Con la necessità magari per i club di doversi rivolgere a volontari esterni al circuito dello stewarding. Per questo è necessario accelerare sulla strada della formazione professionale, perché il post covid impone una gestione della sicurezza totalmente diversa: saranno diversi i tifosi, saranno diversi gli steward. Su questo Andes sta facendo la propria parte”. Puntare forte sulla formazione per evitare, alla ripresa dei massimi campionati di calcio, situazioni di potenziale rischio per la sicurezza; incrementare i percorsi di formazione professionale per gli steward, aggiornandoli ai modelli più recenti dovuti alla pandemia; e un plauso alle nuove linee guida pubblicate nei giorni scorsi dalla Figc, che hanno accolto anche diverse istanze presentate da A.N.DE.S. Questi i temi affrontati nel corso del 24esimo congresso nazionale dell’A.N.DE.S, l’Associazione Nazionale Delegati alla Sicurezza, che in tutta Italia mette insieme oltre trentamila Delegati alla Gestione Evento (DGE) e steward, dal titolo “Pubblico negli stadi e Covid: quale equilibrio?”, svoltosi nelle sale del Best Western Premier Hotel di Roma, nel pieno rispetto delle normative anticontagio.

“Con la parziale riapertura degli stadi di calcio al pubblico la figura dello steward andrà incontro a uno scenario tutto nuovo: il settore della sicurezza in generale, e sportiva in particolare, nell'era covid è mutato drasticamente”. Così Ferruccio Taroni, presidente dell’A.N.DE.S, l’Associazione Nazionale dei Delegati alla Sicurezza, che riunisce Delegati alla Gestione Evento (DGE) e steward di tutta Italia, fa il punto in merito alla prossima riapertura, seppur parziale, degli spalti ai tifosi di calcio.

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