“La tragedia avvenuta nelle scorse ore nella discoteca di Ancona, qualora le ricostruzioni emerse in queste ore dovessero essere confermate, evidenzia come il piano di emergenza di un sito deve prendere in considerazione anche l’idoneità dei luoghi verso i quali sono indirizzati i flussi delle persone durante l’evacuazione.
Questo sia in termini di spazi fruibili per il numero di persone che ci si attende di dover evacuare, sia della sicurezza dei luoghi stessi”. E’ il commento dello psicologo Antonio Zuliani, il cui studio professionale collabora con l’A.N.DE.S, l’associazione nazionale delegati alla sicurezza, soprattutto per il settore della psicologia della sicurezza. “Le persone devono essere spinte ad allontanarsi dalle uscite al fine di liberarle per il successivo afflusso. Questo è importante perché se non c’è un evento che di per sé spinge all’allontanamento, come potrebbe essere nel caso di un incendio, le persone tendono a fermarsi ostacolando così il flusso degli altri. Questi obiettivi si possono realizzare integrando i piani di emergenza interni con quelli del territorio. Pensiamo nel nostro settore agli stadi di calcio inseriti nel tessuto urbano che non favorisce il deflusso delle persone presenti. La spinta a non fermarsi subito dopo l’uscita dal varco di deflusso è un aspetto comportamentale che deve essere integrato nello stesso piano di emergenza”. “Anche questa tragedia – aggiunge il presidente Andes, Ferruccio Taroni – mette purtroppo ancora in evidenza la necessità di rafforzare la cultura della sicurezza a tutti i livelli. Per questo l’utilizzo degli steward deve essere incrementato per tutti gli eventi pubblici, non solo sportivi”.